Report Emergenza Covid: la FLAEI ai tempi del lockdown

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Agli inizi di marzo 2020, dopo l''istituzione del lockdown, nessuno di noi poteva minimamente immaginare come riorganizzare ogni attività - lavorative e domestiche - nel giro di pochi giorni.

Anche il Sindacato è stato chiamato a reagire prontamente al diluvio che si stava abbattendo, giorno dopo giorno, su ciascuno di noi e sulle nostre attività.

Il primo pensiero, ovviamente, era per le vite perse, gli ospedali pieni, il lavoro degli infermieri e medici. Vedere poi tanti amici perdere il lavoro e conseguentemente il reddito, angosciava. Imprese del settore e sindacato dei lavoratori elettrici avevano anche ben presente che il settore elettrico era fondamentale per tenere in piedi l''Italia: se si fossero ammalati gli operatori delle centrali o delle reti, i rischi di blackout potevano concretizzarsi con ripercussioni drammatiche sugli spazi domestici (che d''un tratto erano diventati anche spazi di lavoro e di studio), sulle attività produttive essenziali, sulla sanità, sul commercio, sugli approvvigionamenti. In questo contesto si doveva svolgere, con responsabilità, il nostro lavoro al sindacato, di tutti i sindacalisti, donne e uomini che giorno e notte (sì, all''inizio davvero abbiamo lavorato fino a notte fonda) hanno cercato di dare risposte a tutti i colleghi di ogni Azienda elettrica.

Risposte che a volte non potevano proprio arrivare, tanta era la confusione intorno a noi. Durante la prima fase abbiamo fatto decine e decine di accordi, alcuni abbastanza semplici da sottoscrivere, perché abbiamo trovato Aziende che hanno messo in campo un senso di responsabilità notevole.

Altre volte abbiamo dovuto faticare non poco per ottenere soluzioni equilibrate. Tutti i nostri sindacalisti, dai posti di lavoro alle Segreterie, in mezzo a quel "delirio" continuavano a lavorare senza sosta per rispondere a chiunque, cercavano la migliore soluzione in ogni accordo, non mollavano di un centimetro pur di offrire buone soluzioni per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Nelle prime settimane dell''emergenza pandemica, di giorno si lavorava su più fronti con le aziende e raccogliendo le notizie dal territorio - grazie al prezioso aiuto dei Segretari Regionali in costante contatto con RSU e delegate e delegati - e alla sera tardi si riunivano in video conferenza, i nostri Organismi politici per fare il punto della situazione. In questo contesto inedito per tutti noi, uomini e donne del 2020, la FLAEI non ha fatto cose speciali, ma ha agito come sempre: ha negoziato per dare le migliori tutele (in questo caso mettendo la Salute e la Sicurezza Sanitaria al primo posto) alle lavoratrici e ai lavoratori del settore.

Molte sono state le attestazioni di gratitudine da parte di lavoratrici e lavoratori e anche di comprensione del lavoro sindacale svolto in una situazione straordinaria, ma sui social diversi erano i commenti negativi verso tutti e tutto, sindacato compreso, forse perché l''informazione non raggiungeva tutti. Per questo la Segreteria Nazionale, a partire dal Segretario Generale e dalla sua squadra, ha ritenuto importante guardarsi indietro per vedere cosa facessimo in quei giorni, si spera irripetibili, che trascorrevano velocissimi e contornati dalle sconfortanti notizie derivanti dal quotidiano bollettino sanitario.

Abbiamo quindi iniziato a raccogliere i dati che sono stati poi raccolti in una pubblicazione elaborata dalla Fondazione Pastore della Cisl.

Diamo qualche numero: durante la fase 1 sono stati sottoscritti 105 accordi/note di incontro nelle varie aziende del settore; sono stati fatti 477 incontri con le aziende (sommando il livello nazionale e regionale), 283 incontri digitali degli organismi nazionali, regionali e territoriali, 80 assemblee digitali con iscritti e simpatizzanti.

E'' stato un periodo molto intenso anche sotto il profilo emotivo nel sentire di colleghi contagiati, ricoverati e, purtroppo, alcuni pure deceduti. A tutti loro va il nostro primo pensiero nel ricordare quelle giornate.

Anche in questa occasione, la FLAEI non è stata solo un''organizzazione, ma ha dimostrato, una volta ancora, che è un''organizzazione fatta di lavoratori elettrici prestati al sindacato che si mettono al servizio dei loro colleghi, iscritti e non.

Questo vorremmo dire a tutti coloro che sono stati critici verso il sindacato in quelle giornate interminabili e, numeri alla mano, avranno tutti gli elementi per potersi ricredere. Ecco a voi il lavoro fatto in quelle interminabili settimane.

Grazie a tutti coloro, sia al centro che in periferia, che hanno contribuito a realizzare quanto leggerete di seguito.

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